La classe degli insetti comprende circa un milione di specie molto eterogenee. Tra le specie fitofaghe, cioè che arrecano un danno alle piante, ricordiamo la diabrotica, la piralide del mais, gli elateridi, gli afidi, la nottua delle graminacee. Tutti questi insetti, sia allo stato larvale che da adulti provocano danni più o meno gravi, che portano un indebolimento della pianta, fino ad arrivare in qualche caso a un peggioramento della qualità e una diminuzione delle rese. Per la lotta agli insetti che infestano le coltivazioni ci si affida principalmente a prodotti chimici, ma anche l’applicazione di buone pratiche agronomiche e la scelta di piante resistenti può essere utile per contrastarne la diffusione. Un altro gruppo di insetti attacca invece le derrate alimentari (tignola, punteruolo, cappuccino..) stoccate nei magazzini, provocandone il deterioramento. Anche in questo caso la messa in pratica di una serie di accorgimenti può limitare o impedire le infestazioni.
Gli insetti appartengono al grande phylum degli Arthropoda. Questa classe rappresenta il più grande tra i raggruppamenti di animali che popolano la Terra, annoverando oltre un milione di specie, pari ai cinque sesti dell'intero regno animale. L'eterogeneità nella morfologia, nell'anatomia e nella biologia ha conferito agli insetti, un ruolo di primo piano nella colonizzazione della Terra, in qualsiasi ambiente in cui vi sia sostanza organica, con manifestazioni di una notevole capacità di competizione. Di conseguenza, gli insetti sono organismi che, in positivo o in negativo, hanno una stretta relazione con l'uomo e le sue attività, fino a condizionarne, più o meno direttamente, l'economia, l'alimentazione, le abitudini e la salute.
Insetti fitofagi
Tra gli insetti ricordiamo quelli definiti fitofagi, cioè che arrecano un danno più o meno grave alle specie vegetali. Le specie fitofaghe di maggiore importanza rientrano generalmente negli ordini dei Lepidotteri, Coleotteri, Rincoti, Ortotteri, Ditteri, Imenotteri.
Uno degli insetti più dannosi per le piante è la piralide (Ostrinia nubilalis), che attacca il mais. Questo lepidottero ha origine europea (è chiamato infatti European corn borer), ma fu introdotto accidentalmente negli Stati Uniti all’inizio del secolo scorso. È ampiamente diffuso in tutto l’emisfero boreale, in ambienti assai diversi, dai temperati ai tropicali. L’insetto sverna allo stato larvale all’interno degli stocchi rimasti in campo. Le larve di piralide perforano le foglie, scavano gallerie nello stocco, danneggiano l’infiorescenza maschile ed erodono i semi. In seguito all’attacco larvale, sulle spighe si possono sviluppare muffe appartenenti al genere Fusarium, dalla cui attività metabolica vengono prodotte le micotossine. La rimozione degli stocchi mediante aratura e l’avvicendamento colturale rappresentano due efficaci metodi di prevenzione.
Un altro insetto che attacca il mais, appartenente all’ordine dei coleotteri, è la diabrotica (Diabrotica virgifera virgifera), indigeno dell’America ma comparso anche in Europa a partire dal 1992. Le larve (Figura 1) si nutrono dell’apparato radicale, le piante colpite deperiscono ed essendo male ancorate al terreno si inclinano o si allettano (Figura 2).
figura 1 - Larva di diabrotica
figura 2 - Danni causati da diabrotica (allettamento) su piante di mais
Gli adulti si nutrono delle foglie e delle sete impedendo l’impollinazione (Figura 3). La sospensione definitiva della concia delle sementi con neonicotinoidi ha suscitato ampie preoccupazioni tra gli operatori della maiscoltura dell’Italia settentrionale, che temevano come conseguenza una diffusione incontrollata dell’insetto sulla coltura, fenomeno che per fortuna non si è verificato.
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figura 3 - Adulto di diabrotica
La nottua delle graminacee (Figura 4) (Mythimna unipuncta) è un lepidottero che infesta graminacee, foraggere, ortive e tabacco, provocando importanti e gravi defogliazioni.
figura 4 - Adulto di nottua delle graminacee
Le larve (Figura 5) sono conosciute come armyworms (vermi soldato) per la capacità di spostarsi in ranghi compatti dalle graminacee spontanee al mais. Nel corso dell’anno la nottua compie tre-quattro generazioni, la seconda delle quali è la più dannosa, in particolare per il mais. In caso di gravi infestazioni è opportuno intervenire tempestivamente ai primi segnali della presenza; infatti le larve ai primi stadi di sviluppo sono sensibili sia ai prodotti di sintesi, sia ai formulati a base di Bacillus thuringiensis var. kurstaki.
figura 5 - Larva di nottua delle graminacee
Gli elateridi sono un gruppo di fitofagi che appartengono a diverse specie, simili tra loro per aspetto e biologia (Agriotes litigiosus, A.sordidus, A.ustulatus, A.brevis ecc.). Attaccano i cereali, ma anche altre colture quali patata, pomodoro, tabacco. Le larve sono tipicamente di colore giallo-aranciato intenso, mentre gli adulti sono piccoli coleotteri (circa 8-10 mm di lunghezza) di aspetto affusolato. Il danno è provocato dagli stadi larvali che attaccano i semi in germinazione e, più tardi, la parte interrata del culmo, causando la morte delle piante. La lotta contro gli elateridi si effettua trattando direttamente il terreno con agenti chimici, ma risultano utili anche alcune precauzioni di tipo agronomico.
Gli afidi, o pidocchi delle piante, appartengono all’ordine dei Rincoti e comprendono diverse specie, che attaccano molti tipi di piante (Figura 6).
figura 6 - Afidi
Insetti delle derrate
Altro gruppo di insetti dannosi sono quelli che attaccano le derrate alimentari; essi possono causare la distruzione totale o l'inservibilità di intere partite stoccate nei magazzini o accelerare la decomposizione dei prodotti deperibili. Tra questi si ricordano i Coleotteri, i Lepidotteri, i Ditteri ed i Blattoidei.
Appartenenti all’ordine dei Lepidotteri ci sono diverse specie di tignola: tignola del grano (Sitotroga cerealella), tignola della farina (Pyralis farinalis) (Figura 7), tignola grigia (Ephestia kuehniella) e tignola fasciata (Plodia interpunctella). Questi insetti sono diffusi in tutto il mondo e anche in Italia; alcuni attaccano prevalentemente le derrate di orzo, frumento, mais, avena e riso, altri infestano le farine, altri ancora un’intera varietà di prodotti alimentari tra cui farinacei, frutta, carne secca, prodotti vegetali oleaginosi, noci, dolciumi, cacao e suoi derivati, mangimi per animali.
figura 7 - Tignola della farina
Le larve delle tignole possono causare un danno considerevole alle derrate, nutrendosi di esse o contaminandole con i loro prodotti; gli adulti invece non causano danni. Per la cattura delle larve si utilizzano trappole adesive contenenti feromoni.
I più comuni insetti che attaccano derrate appartenenti all’ordine dei Coleotteri sono il cappuccino (Ryzopertha dominica), il trigoderma (Trigoderma granarium), e il punteruolo (Sitophilus ssp.). Il cappuccino è un infestante delle derrate di mulini, pastifici e panifici, e le sue larve si nutrono di cariosside di frumento, orzo, mais, riso, frutta secca in guscio, dolciumi e anche legno. Il trigoderma è il più conosciuto a livello mondiale e soprattutto nelle zone tropicali dove, grazie al clima
favorevole, arreca i maggiori danni. I punteruoli dei cereali sono comuni in climi temperati e caldi e sono largamente distribuiti nei depositi di cereali di tutt’Europa. Possiamo distinguere diverse sottospecie di punteruolo in relazione al tipo di alimentazione: il punteruolo del grano (S. granarius) (Figura 8), il punteruolo del riso (S. oryzae), il punteruolo del mais (S. zeamais).
figura 8 - Punteruolo
Ogni anno, molte tonnellate di cereali di buona qualità merceologica, vengono danneggiate e distrutte a causa della cattiva conservazione. Per una buona conservazione dei cereali prima dello stoccaggio occorre quindi intervenire sull’igiene dell’ambiente dove si intende mantenere il cereale, attraverso la pulizia del magazzino e la ricerca di eventuali zone umide. Bisogna inoltre effettuare la lotta agli agenti parassiti che vi si potrebbero essere insediati nonostante le abituali operazioni di contenimento del fenomeno.
Durante lo stoccaggio è bene seguire alcune norme: controllare che la partita di cereale sia asciutta e poco polverosa; controllare l’altezza della massa che, nei magazzini orizzontali, non deve superare i 4 - 4,5 m; pulire e disinfettare ripetutamente le buche di scarico, elevatori, ecc. in quanto anche piccoli quantitativi di cereali, che ivi si accumulano, finiscono per marcire fornendo un substrato per lo sviluppo di insetti che poi passano inevitabilmente all'interno dei magazzini reinfestando tutta la massa; tenere le finestre e le porte dei magazzini aperte per garantire la ventilazione; controllare l’assenza di insetti in ogni nuova partita che viene introdotta in un magazzino già disinfestato;
controllare, almeno una volta al mese, la temperatura del cereale soprattutto stoccato. Quando la temperatura risulta essere superiore a 28° C, in autunno-inverno, è necessario areare la massa stoccata con urgenza. L’alta temperatura accompagnata dall’umidità accelera notevolmente la velocità con cui si riproducono gli insetti.
Danni causati da diabrotica (allettamento) su piante di mais
Danni causati da diabrotica (allettamento) su piante di mais. (Foto Governatori/ERSA)
Larva di diabrotica
Larva di diabrotica (Foto Governatori/ERSA)
Adulto di diabrotica
Adulto di diabrotica (Foto Governatori/ERSA)
Adulto di nottua delle graminacee
Adulto di nottua delle graminacee (Foto Governatori/ERSA)
Larva di nottua delle graminacee
Larva di nottua delle graminacee (Foto Governatori/ERSA)
Punteruolo
Punteruolo del grano (Sitophilus granarius)
Tignola della farina
Tignola della farina (Pyralis farinalis)
Per salvaguardare il rendimento economico della coltura e ottenere produzioni di elevata qualità è necessario adottare tutti quei provvedimenti in grado di minimizzare i danni causati in campo e nei magazzini di stoccaggio dagli insetti e i ridurre le perdite produttive. I provvedimenti di difesa di tipo agronomico sono rappresentati da avvicendamento delle colture, sfibramento e interramento dei residui colturali mediante aratura, scelta di varietà idonee all’ambiente di coltivazione, irrigazione e concimazione adatte per ottenere piante vigorose. Inoltre possono essere effettuati interventi sul seme (concia) o sul terreno mediante insetticidi chimici o microbiologici. Anche il miglioramento genetico consente di ottenere varietà con fattori di resistenza verso alcuni insetti, tali da non rendere più necessari interventi insetticidi.
Aldo Pollini. Parassiti animali. In: Il Mais. Coltura e cultura. Bayer crop science, Milano, pp. 204-219.
Artropodi delle derrate alimentari
ERSA-Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale