La diminuzione delle popolazioni di api (Apis mellifera) in Europa e in generale nel mondo ha causato grande preoccupazione, per il ruolo vitale svolto da questi insetti nel mantenimento dell’ecosistema. Tra le differenti cause alla base di questo fenomeno è stato individuato anche l’uso di insetticidi a base di neonicotinoidi che, interagendo con altri fattori naturali (quali virus o funghi parassiti dell’insetto), determinano la morte delle api, o direttamente o attraverso un’alterazione del loro comportamento. Per ovviare a questo problema, il Ministero della salute ha decretato la sospensione della produzione e dell’uso dei neonicotinoidi, dapprima in via temporanea, quindi in via definitiva. La proibizione della concia del seme ha sollevato forti obiezioni da parte dei coltivatori di mais, che temevano una diffusione massiccia di diabrotica sulle colture. Nel progetto ministeriale APENET (2009-2010) sono stati approfonditi i diversi aspetti del problema, con l’obiettivo di comprendere e contrastare la moria delle api.
Numerosi fenomeni di mortalità di api (Apis mellifera) e di spopolamento di alveari sono stati segnalati in Europa e in altri paesi del mondo, richiamando l’attenzione dei ricercatori e dell’opinione pubblica.
figura 1 - Api
La moria delle api è stata collegata direttamente alle semine del mais, che avvengono tra marzo e aprile, nel periodo cioè in cui l’attività delle api è elevata. La granella di mais viene comunemente sottoposta, prima della semina, a un trattamento detto concia: alla superficie del seme vengono fatte aderire sostanze a funzione insetticida, il cui scopo è quello di proteggere i semi dagli insetti durante la fase di germinazione nel terreno. Tra le sostanze impiegate nella concia, i neonicotinoidi (clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil) sono stati considerati responsabili della drammatica diminuzione delle popolazioni di api. La semina meccanica del mais causerebbe la diffusione di polveri contenenti insetticida sulle piante circostanti, polveri che verrebbero in contatto con gli insetti impollinatori, probabilmente in dosi non letali ma sufficienti a disorientare le api. È stato ipotizzato che queste sostanze agiscano in modo sinergico col fungo Nosema ceranae, un parassita delle api la cui presenza è stata rilevata in tutte le regioni italiane da un monitoraggio realizzato nel 2010.
Per questo motivo, in seguito alle segnalazioni di un’elevata mortalità apistica, il Ministero della salute, sentita la Commissione Fitofarmaci, decretò la sospensione cautelativa dell’autorizzazione di impiego per la concia di sementi, dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil (Decreto 17 settembre 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale 221 del 29/09/2008).
La decisione fu accolta con soddisfazione dagli apicoltori, ma sollevò le obiezioni dei coltivatori di mais, i quali temevano che l’uso di semente non protetta da sostanza insetticida avrebbe reso la coltura suscettibile alla diabrotica, la cui presenza si stava diffondendo in Europa.
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Allo scopo di chiarire i vari aspetti di questa problematica, nel 2009 venne finanziato dal Ministero della salute il progetto biennale “APENET: monitoraggio e ricerca in agricoltura”. Il progetto, affidato a un network di enti pubblici di ricerca (Università, CNR, CRA) e di istituzioni locali, prevedeva un approccio multidisciplinare per l’approfondimento dei vari aspetti legati alla moria delle api.
L’attività fu focalizzata sui seguenti punti:
- censimento degli alveari italiani e verifica della presenza di parassiti delle api;
- studio degli effetti ambientali e dei fitofarmaci sulle api;
- messa a punto di modifiche strutturali sulle seminatrici usate per il mais, allo scopo di abbattere la dispersione delle polveri durante la semina;
- allestimento di prove agronomiche per confrontare le rese di ibridi di mais con granella conciata con nicotinoidi oppure non conciata, per valutare l’impatto della diabrotica sulla coltura.
In contemporanea con lo svolgimento del progetto, la sospensione dei neonicotinoidi veniva prorogata da un anno all’altro. Infine, considerando che i risultati della sperimentazione agronomica non indicavano perdite significative di produzione in caso di utilizzo di seme non conciato, poiché i temuti danni estesi da diabrotica non si erano verificati, il Ministero risolse di adottare il Regolamento UE n. 485/2013 che sanciva la sospensione definitiva della produzione dei nicotinoidi e dell’uso di semente conciata con tali sostanze per le semine.
Api
Api in un alveare
Il mantenimento della salute e del numero di individui delle popolazioni di api in Italia e in Europa è un fattore di grande importanza per la salvaguardia dell’ecosistema. La sospensione delle sostanze ad azione insetticida presenti nei trattamenti di concia del mais può sicuramente influire positivamente sul ripristino di una situazione favorevole per questi insetti. Va ricordato però che altri fattori, naturali e non, contribuiscono a disturbare l’equilibrio degli alveari e che, quindi, le popolazioni di api dovranno essere attentamente monitorate anche in futuro.
APOIDEA. Rivista italiana di apicoltura
Panella F. (2004). Le api italiane cercano tutela. L’Informatore Agrario LIX (19): 13-14.
Todeschini V. (2014). Api e neonicotinoidi. Intersezioni 43: 1-4.
Targa A. (2010). Studio dell'esposizione ambientale delle api agli insetticidi neonicotinoidi impiegati nella concia dei semi di mais e sua rilevanza per la comprensione del Colony collapse disorder (CCD). Tesi di laurea specialistica in Scienze e tecnologie per l’ambiente ed il territorio.