Alla base dei processi del metabolismo c’è l’utilizzo di molecole complesse per ricavare energia. Si tratta dei processi catabolici, attraverso i quali carboidrati, grassi e proteine vengono idrolizzati in molecole più semplici. L’amido e il glicogeno sono le principali molecole di riserva appartenenti alla classe dei carboidrati: il primo si trova nelle piante, il secondo negli animali. Anche i lipidi, e in misura minore le proteine, possono essere idrolizzati in caso di richiesta di energia per i processi di sintesi biochimica della cellula. Le piante utilizzano queste molecole, immagazzinate nei semi, per la germinazione; esse sono necessarie nelle prime fasi di sviluppo, quando la pianta non ha ancora sviluppato le radici per prendere nutrimento dal terreno.
Le principali molecole di riserva per gli organismi, sono i carboidrati (o zuccheri), i grassi e le proteine. Essi vengono utilizzati come fonte di energia, attraverso una serie di reazioni che fanno parte del catabolismo.
I carboidrati o zuccheri sono composti organici formati da atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno. Hanno numerose funzioni biologiche, come riserva energetica e come componenti strutturali della cellulosa nelle piante e della cartilagine negli animali. Le singole unità monomeriche dei carboidrati, sono dette monosaccaridi: tra questi si annoverano il glucosio, il galattosio e il fruttosio. Queste molecole possono essere idrolizzate facilmente quando c'è immediato bisogno energia, oppure convertite in molecole complesse e compatte, dette polisaccaridi, la cui funzione è spesso strutturale oltre che di riserva. L'amido, un polimero del glucosio, è utilizzato come polisaccaride di deposito nelle piante, e comprende sia un componente lineare, amilosio, sia uno ramificato, amilopectina (Figura 1).
figura 1 - Struttura di amilosio e amilopectina.
I lipidi o grassi, sono composti organici, insolubili in acqua (definiti per questo idrofobi) e solubili in solventi organici come etere dietilico o acetone, alcoli e idrocarburi. Dal punto di vista strutturale, i lipidi sono costituiti prevalentemente da atomi di carbonio e di idrogeno uniti tra loro con legami covalenti scarsamente polari (caratteristica che conferisce il comportamento idrofobo), disposti simmetricamente. Tuttavia, alcuni lipidi presentano, in una regione ristretta della loro molecola, gruppi polari (ad esempio fosfolipidi). I lipidi, in particolare i trigliceridi (Figura 2), rappresentano un'importante riserva energetica per animali e piante (semi), in quanto sono in grado di liberare una grande quantità di calorie per unità di massa; il valore calorico di un grammo di lipidi è circa il doppio rispetto a zuccheri e proteine (circa 9,46 kcal/g verso 4,15 kcal/g).
figura 2 - Trigliceride
I fosfolipidi hanno una funzione strutturale insostituibile nella formazione delle membrane biologiche: grazie alla loro idrofobicità, consentono di tenere separati compartimenti acquosi di differente composizione, condizione essenziale per permettere la vita. Alcuni lipidi agiscono da messaggeri intracellulari (diacilglicerolo, sfingosina e ceramidi). Molti ormoni, tra cui gli ormoni corticosurrenali e gli ormoni sessuali (estrogeni, progesterone e androgeni) sono di natura lipidica. Da ricordare inoltre che proprio i lipidi alimentari fungono da trasportatori di vitamine liposolubili (A, D, F, E, K) e pertanto eccessive riduzioni di lipidi nella dieta possono provocare una diminuzione dell'apporto vitaminico.
Le proteine sono macromolecole biologiche formate da una o più catene amminoacidiche e costituiscono una parte essenziale degli organismi viventi. Molte fanno parte della categoria degli enzimi, la cui funzione è catalizzare le reazioni biochimiche vitali per il metabolismo degli organismi. Alcune hanno funzioni strutturali e meccaniche, come l'actina (Figura 3) e la miosina nei muscoli, il collagene in ossa e tessuti, oppure come componenti del citoscheletro cellulare.
figura 3 - Actina
Aminoacidi essenziali |
Abbreviazione |
Aminoacidi non essenziali |
Abbreviazione |
Arginina* |
Arg, R |
Alanina |
Ala, A |
Istidina |
His, H |
Asparagina |
Asn, N |
Isoleucina |
Ile, I |
Aspartato |
Asp, D |
Leucina |
Leu, L |
Cisteina |
Cys, C |
Lisina |
Lys, K |
Glutammato |
Glu, E |
Metionina |
Met, M |
Glutammina |
Gln, Q |
Fenilalanina |
Phe, F |
Glicina |
Gly, G |
Treonina |
Thr, T |
Prolina |
Pro, P |
Triptofano |
Trp, W |
Serina |
Ser, S |
Valina |
Val, V |
Tirosina |
Tyr, Y |
*Essenziale negli animali giovani, in via di sviluppo e non negli adulti
Tabella 1. Aminoacidi essenziali e non essenziali per i mammiferi. Da: Nelson D.L. e Cox M.M I principi di biochimica di Lehninger. Ed. Zanichelli, 2002
Alcuni di loro, definiti amminoacidi essenziali, sono sintetizzati attraverso vie metaboliche presenti solo in piante e microrganismi, mentre i mammiferi non sono in grado di sintetizzarli e devono obbligatoriamente assumerli con la dieta. Gli enzimi per la sintesi degli amminoacidi essenziali sono stati persi nel corso dell'evoluzione degli animali, probabilmente a causa della facile reperibilità di queste molecole attraverso l'alimentazione. Le proteine ingerite con la dieta sono idrolizzate ad amminoacidi tramite la digestione. Alcuni amminoacidi ingeriti sono usati nella biosintesi delle proteine, mentre altri sono convertiti in glucosio tramite la gluconeogenesi, o entrano a far parte del ciclo di Krebs. È particolarmente importante in condizioni di inedia poter utilizzare l’energia ottenuta dall’idrolisi delle proteine dell'organismo come substrato per mantenere la vita.
Ruolo di proteine, lipidi e carboidrati nella germinazione del seme
Il seme è composto da tre tessuti: il germe (o embrione), l’endosperma e il pericarpo (Figura 4).
figura 4 - Seme di mais
Quando un seme viene a trovarsi in adatte condizioni ambientali, cioè quando acqua, ossigeno e temperatura non sono più fattori limitanti, abbandona lo stato quiescente e germina. Con l’imbibizione (idratazione) vengono riattivati gli enzimi attraverso i quali l’embrione può mobilitare le sue riserve. Si ha quindi un aumento di proteasi, lipasi, amilasi e fitasi, enzimi che scindendo proteine, lipidi, amido e fitina nei loro prodotti di idrolisi, ne consentono l’utilizzo. L’aumento di queste attività enzimatiche in parte è dovuto ad una semplice riattivazione di enzimi già presenti nel seme, ed in parte alla sintesi ex novo di tali enzimi. L’idrolisi procede in due fasi distinte: inizialmente vengono idrolizzate le proteine di riserva dello strato aleuronico (uno strato che si trova sotto il pericarpo) ad opera di proteasi già esistenti in queste cellule; gli aminoacidi che ne derivano sono utilizzati per la sintesi ex novo degli altri enzimi idrolitici. Nella seconda fase i nuovi enzimi vengono inviati alle cellule sottostanti dell’endosperma dove le proteasi attaccano la massa proteica, le amilasi idrolizzano le riserve di amido e le lipasi le riserve grasse. In questi fenomeni gli ormoni hanno un ruolo importante per la regolazione della sintesi degli enzimi. Potendo ora disporre di numerosi prodotti di idrolisi delle riserve, l’embrione riprende la sua crescita, per la quale è richiesta una intensa attività metabolica che comprende la sintesi di acidi nucleici, di proteine enzimatiche e strutturali, di fosfolipidi, di polisaccaridi. La elevata attività sintetica del seme presuppone una elevata disponibilità di ATP, e per questo dalle primissime fasi della germinazione si ha un aumento del metabolismo ossidativo.
Dopo un certo periodo di tempo, il seme spacca il pericarpo che lo avvolge e da esso fuoriesce la radichetta, la quale affonda nel terreno e diventa la radice principale: solo successivamente fuoriesce la parte aerea della pianta (Figura 5).
figura 5 - Germinazione di un seme di mais.
In Figura 6 è mostrato il processo di germinazione e accrescimento di piante Monocotiledoni (con un solo foglietto embrionale, cotiledone) e le piante Dicotiledoni (con due cotiledoni).
figura 6 - Germinazione in piante Monocotiledoni e Dicotiledoni
Struttura di amilosio e amilopectina.
Da: http://www.chimica.unige.it/pls/it/laboratori-con-il-dcci/carboidrati/62-bioplastica-dall-amido.html, Università di Genova
Trigliceride
Esempio di un trigliceride insaturo. Parte sinistra: glicerolo, parte destra dall'alto al basso: acido palmitico, acido oleico, acido alfa-linolenico, formula chimica: C55H98O6
Actina
Struttura tridimensionale dell’actina
Seme di mais
Foto S. Nozza, M. Alfieri
Germinazione di un seme di mais.
Foto Torri A.
Germinazione in piante Monocotiledoni e Dicotiledoni
Disegno di Giovanni Dose. Da: http://www.actaplantarum.org/morfologia/morfologia8a.php
Il seme rappresenta la struttura fondamentale per la propagazione di una pianta: contiene una pianta allo stadio embrionale, circondata da elementi morfologici adatti alla sua protezione utili nel caso di circostanze difficili e per assicurarne la crescita in ambiente favorevole. Al suo interno sono già racchiuse tutte le sostanze nutritive necessarie per la germinazione, carboidrati, proteine e grassi, che costituiscono la base di ogni cellula di ogni organismo. All’interno di esse è racchiusa l’energia necessaria per i processi metabolici.
Arrigoni O. Ciclo ontogenetico della pianta. In: Elementi di biologia vegetale, Botanica generale. Casa Editrice Ambrosiana, Milano, 1981. Capitolo 1: 3-74.
Il seme e la germinazione. Università di Reggio Calabria
Introduzione alla struttura e funzione delle proteine. Capitolo 2: 9-36
La glicolisi. Capitolo 12: 215-238
Metabolismo degli acidi grassi. Capitolo 17: 313-332
Nelson D.L. e Cox M.M I principi di biochimica di Lehninger. Ed. Zanichelli, 2002
Struttura e catalisi. Parte II. Capitoli 5, 6, 7, 8, 9, 10, 11, 12: 110-406.
Stryer L. Biochimica Biochimica. Ed. Zanichelli, 1977