La fotosintesi è il meccanismo biochimico mediante il quale le piante, a partire da luce solare, acqua e CO2, producono composti organici e liberano ossigeno. Nella prima fase la luce solare viene assorbita dalla clorofilla e convertita in energia chimica (ATP e NADPH), nella seconda fase, chiamata “ciclo di Calvin”, a opera di diversi enzimi la CO2 viene convertita in carboidrati. In relazione alle reazioni che avvengono in questa seconda fase le piante si distinguono in piante C3 e C4, adatte a crescere in ambienti diversi. Le piante C4 sono caratterizzate da una più alta efficienza fotosintetica.
La fotosintesi
La fotosintesi clorofilliana è un processo chimico grazie al quale le piante verdi e altri organismi autotrofi producono sostanze organiche a partire dall'anidride carbonica atmosferica e dall’acqua, in presenza di luce solare. La serie di reazioni chimiche che costituiscono la fotosintesi rientra tra i processi anabolici (di sintesi) dei carboidrati.
La fotosintesi nelle piante verdi avviene nei cloroplasti (Figura 1).
figura 1 - Cloroplasto
figura 2 - Clorofilla a
figura 3 - Ciclo di Calvin
Piante C3 e C4
A seconda del tipo di reazioni che avvengono nella seconda parte della fotosintesi si distinguono piante C3 e C4. Per le C3 il primo composto organico della fotosintesi è la gliceraldeide 3-fosfato, mentre per le piante C4 è l’ossalacetato, a quattro atomi di carbonio.
Nelle piante C3 l’intercettazione dell’energia luminosa e la trasformazione della CO2 in zuccheri avviene in uno dei tessuti fogliari detto mesofillo e i prodotti della fotosintesi vengono spostati in altre parti della pianta. L’anatomia fogliare delle piante C4 è diversa: si hanno due tipi di cellule fotosintetiche, le cellule del mesofillo e quelle della guaina del fascio (Figura 4).
figura 4 - Ciclo C4 per la fissazione della CO2
Tra i cereali, mais (Figura5), sorgo e miglio sono piante C4, mentre frumento (Figura 6), orzo, avena, segale e riso sono piante C3.
figura 5 - Mais
figura 6 - Frumento tenero
Le piante C4 mostrano particolari risposte ai seguenti fattori ambientali:
-Luce: all’aumentare dell’intensità della luce incrementano la quantità fissata. Questa forma di fotosintesi sembra essere un adattamento per utilizzare efficacemente il livello di CO2 atmosferico, mentre al livello di O2 sembra non influenzare il processo.
-Temperatura: la fotosintesi avviene più velocemente se prevale il caldo, mentre risulta inibita dal freddo.
-Acqua: l’efficienza della sua utilizzazione è legata alla capacità nell’assorbire la CO2, che in questo tipo di piante abbiamo visto essere elevata.
-Azoto: producono circa il doppio di sostanza secca per unità di azoto fogliare.
collegamento consigliato
Frumento tenero
Mais
Mais (Foto P. Valoti)
Cloroplasto
Clorofilla a
Ciclo di Calvin
Ciclo C4 per la fissazione della CO2
La fotosintesi è un processo metabolico fondamentale per la vita sulla terra, non solo per le piante ma anche per gli organismi eterotrofi. I due diversi meccanismi di fissazione della CO2 sono l’esempio dello straordinario adattamento delle piante all’ambiente. Infatti lo sviluppo evolutivo ha permesso ad alcune di esse di crescere in modo efficiente anche in ambienti caldi. La selezione delle caratteristiche morfologiche e fisiologiche della pianta legate all’efficienza fotosintetica (ad esempio il carattere foglia eretta in mais, che consente un migliore assorbimento della radiazione luminosa), in ambito di miglioramento genetico, ha consentito lo sviluppo di colture sempre più produttive e adattate all’ambiente di coltivazione.
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