La nascita della coltivazione del frumento, risalente al 10.000 A.C., rappresenta la sintesi di un percorso geo-storico che vede l’uomo protagonista sin dai tempi più antichi.
La nascita della coltivazione del frumento, che risale circa al 10.000 a.C., rappresenta la sintesi di un percorso geo-storico che vede come protagonista l'uomo, sin dai tempi più antichi. Gli uomini primitivi vivevano di caccia e di pesca e per nutrirsi raccoglievano anche frutti, erbe, bacche e semi che la terra metteva loro a disposizione
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Nel corso dei tempi l'uomo si accorse che i semi di alcune piante, cadendo nel terreno, davano vita a delle nuove piante.
Fu così che iniziò a capire che non era conveniente consumare tutti i semi raccolti, ma conveniva conservarne una parte per poterli piantare e coltivare nell'anno successivo.
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L'UOMO DIPENDE DALLE RISORSE DELLA NATURA => PASSAGGIO MENTALE => L' UOMO GESTISCE LE RISORSE DELLA NATURA
Così l'uomo diede inizio alle prime forme di agricoltura che modificarono profondamente la sua vita. I primi agricoltori praticarono un'agricoltura di sussistenza per sopravvivere. Di conseguenza sfruttarono i campi fino ad esaurirne la fertilità.
Periodicamente erano costretti a spostarsi per cercare nuove terre fertili da coltivare, praticando così un 'agricoltura itinerante.
Nel corso dei secoli l’uomo comprese la possibilità di prolungare nel tempo la fertilità del terreno grazie all'avvicendamento delle colture: coltivare una parte del terreno e lasciare l'altro a maggese. L'avvicendamento delle colture provocò un'altra nuova ed importante rivoluzione: l'agricoltura divenne stanziale.
L'uomo da nomade divenne sedentario: si formarono le piccole tribù, poi i villaggi ed infine le prime civiltà.
Con la stanzialità vi fu una grande esplosione demografica e quindi aumentò la richiesta di alimenti che obbligò i primi agricoltori alla ricerca costante di metodologie e strumenti adatti per incrementare la produzione delle piante che coltivavano.
AGRICOLTURA ITINERANTE => AVVICENDAMENTO COLTURALE => AGRICOLTURA STANZIALE => AGGREGATI UMANI
LE CIVILTA'
Intorno al 6500-6000 a.C., nella fase avanzata del Neolitico, iniziarono a sorgere i primi villaggi in Mesopotamia e si ebbero i primi esempi di coltivazione del frumento nel bacino del Tigri e dell'Eufrate e nelle zone adiacenti al Nilo, ossia nella regione definita la "Mezzaluna fertile". Il frumento fu alla base dell'agricoltura e diede vita ad un'altra importante rivoluzione.
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L'uomo comprese che il seme secco del frumento poteva essere conservato per molti mesi, poteva essere macinato ed anche impastato; di conseguenza poteva sfamare molte persone. Si passò quindi da un'agricoltura di sussistenza ad un'agricoltura di tipo "conservativa" con una produzione maggiore rispetto al fabbisogno.
AGRICOLTURA Dl SUSSISTENZA => COLTIVAZIONE DEL FRUMENTO => AGRICOLTURA CONSERVATIVA
Nel tempo l'uomo imparò anche a selezionare le spighe privilegiando quelle dalla struttura compatta che erano più resistenti e richiedevano minori attenzioni e quindi più adatte ad essere coltivate anche senza particolari tecniche.
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Alimentarsi è un bisogno fondamentale di ogni essere umano e il grano e i suoi derivati sono alla base della piramide della corretta alimentazione